Rapporto medico-paziente Archive
Sulla malattia A***: «Sai, le tue poesie mi lasciano una grande tristezza. Non c’è speranza, nessuna speranza». Io: «Sì, per quello che intendi tu come speranza, ma che cos’è la speranza? Una volta ho scritto un pezzo che s’intitola “La speranza è una cosa seria”, troppo spesso la
“Ciò che scrivo in questo foglio non è affatto una confessione; a chi mi dovrei confessare? Non racconto tutto di me stesso. Racconto solamente ciò che mi fa piacere raccontare; ma non dico niente che non sia vero. Io non riesco a scacciare via con una menzogna la miseria
“strumento unico per alcuni dei nuovi obiettivi della medicina è la capacità di gestire consapevolmente la comunicazione e la relazione con il paziente” Egidio A. Moja Mi scrive Laura (nome di fantasia). Con sconcerto mi racconta di come la sua neurologa voglia decidere della possibilità per lei di avere
“Il sistema comunicativo e sociale che rende possibile una qualunque cura è in ogni caso – che ne siano coscienti o meno – ‘un ordine negoziato’ (Strauss) fra il medico e il paziente, cioè il risultato dinamico di un ininterrotto processo di ordinamento, o meglio ancora di co-ordinamento, che
“… l’individuo possiede una tendenza innata a ricercare la vicinanza delle figure di riferimento …” J. Bowlby I malati continuano a fare lo stesso errore: passano dalla venerazione di un neurologo alla venerazione di un chirurgo vascolare, ma non comprendono, e qui sussiste la difficoltà di un percorso da