Poesia Archive
Dal 2007 il 5 maggio non è più stato un giorno come gli altri. Per questo, oggi ripropongo i versi che ho scritto esattamente un anno fa e che sono ancora viva motrice della mia esistenza. Molte sono le cose accadute, molti i cambiamenti, ma rileggerla mi suscita nuovamente
Non guardarmi con quegli occhi assetati che supplicano, con quell’arsura sulle labbra che tra le crepe sanguina: non ho nulla da bere per te, nessuna pozione, nessun intruglio mistificatore, nulla da darti, nessuna finzione statistica, né vanità di scienza per alleviare la tua sete. Ho solo la Verità, così
C’è uno spirito d’aquila trattenuto nel mio pugno, un cuore d’ossidiana che racconta da dove vengo. Nel mio piglio severo, nel mio indice di censura, c’è tenace una radice, un ramo d’edera che afferra, assetato, quel che d’umano e di profondo ti sopravvive, ed avrai paura di ciò che
(Camminando per le vie di Nuoro) Rendimi, vita mia, quella forza che non ha bisogno del coraggio, quella sicurezza che non ha bisogno dell’amore e cammina da sola, per le strade del mondo, quella caparbietà che non ha paura, quella supponenza con il sopracciglio alzato per lo sdegno, l’arroganza
Un colpo di fucile, un colpo di fucile. Come una lepre alla tagliola, più mi dimeno e mi agito, più mi lacero, stretta nella morsa: non lasciatemi morire esangue, con la sete nello sguardo a cercare compassione. Piuttosto lasciatemi zoppicare incontro ai cani, che fiutino la mia fine imminente,