Poesia Archive
Nella giornata mondiale della poesia vi lascio i miei ultimi versi, purtroppo non esattamente gioiosi. Un tonfo sordo. Nient’altro. È così che cade il mio grido, come questo sasso in fondo al pozzo. Stefania Calledda, 18 marzo 2014
Succede solo a Vicenza E poi ti ritrovi a una cena in Associazione Grazia Deledda a Vicenza, con menu sardo, a decantare i tuoi versi in italiano al centro della sala, accompagnata dal venetissimo Francesco Donatello al didgeridoo, improvvisando. No ghe credo!
Perché sei ancora qui, uno squarcio di memoria sul velo dell’oblio, per quel calamaio di parole, lasciate indefinite annegare nell’inchiostro, una sospensione come un groppo d’incomprensioni in gola, che non riesco ad ingoiare. Eravamo più distanti quando non ci divideva il mare e le nostre fragilità si sfioravano,
Che cosa vedi dall’alto del tuo mistero millenario? Anche stasera, la luce bianca della luna incornicia il tuo profilo felino. Posa pure la tua morbida esistenza sul mio petto, la tua tenerezza di cacciatore a riposo che non abbassa mai la guardia. Lasciami sentire ancora delicato il tuo
A volte questa città ti stupisce, ti rapisce e ti abbraccia con un calore che non ti aspetti. Ci trovo sempre un pezzo di “nuoresità” in questa diffidenza d’impatto che finisce per sciogliersi in un bicchierino di “abba ardente”, la grappa nostrana, per gli amici veneti. Così è accaduto