Pensieri Archive
“Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione.
Appesi alla vita come a un cappio: che cosa ci avete restituito della nostra fiducia, del nostro amore? Avete appesantito le catene alle nostre caviglie, le avete strette ai polsi per lacerarci ancor meglio la carne, e mentre lo facevate mistificavate i gesti per sembrare aguzzini migliori. Per questo
Per quanto c’abbia vissuto per ben otto anni, non mi sono mai adattata al clima della città di Cagliari, né agli usi e costumi degli indigeni, tanto che alla domanda “Di dove sei?”, ho sempre risposto indubbiamente “di Nuoro”. Certo la residenza è un fatto legale, ma l’appartenenza fa
Il Veneto è un contesto ingombrante se solo appena ti soffermi a pensare quale storia, quale meraviglia artistica, quale intraprendenza economica e civile accompagna il tuo sguardo straniero ed il passo incerto di chi non conosce la strada. Non devi mai voltarti indietro, la tua sardità è un cumulo
Mi ribello alla consuetudine dell’aridità, della menzogna, dell’ipocrisia, foss’anche l’ennesima carica lanciata contro le pale dei mulini. Non ho timore della sconfitta, che è mia compagna come la prostrazione, non riempirò le fila di coloro che non hanno mai osato. Stefania Calledda, 30 maggio 2010