Ho chiesto alla vita di non avere ritorni, ma solo partenze, di procedere come un plotone, una marcia forzata verso l’infinito. Il mio passo non è mai stato sicuro e voltarmi è sempre una scommessa, un rischio che non posso permettermi. La colpa è mia, è soltanto mia, non
Ed ora che ho lasciato le mie valigie sull’uscio, mi riesce ancora così triste la tua incapacità d’amarmi, la tua fuga da ogni sentimento reale, la tua indolenza. Sul fondo del dirupo la tua assenza mi lacerava ed ancora mi ferisce. Che cosa ti rimarrà di me, se non