La Primavera all’improvviso Sanguini papaveri Riviera, piangi batuffoli dai tuoi pioppi, che il vento porta via. Nell’incanto delle vigne e dei campi ancora incolti, dove dimora il tarassaco, ci tieni sospesi in un altro tempo, e oltre la maglia delle rete non sai che cosa covano le tue
Ho visto crescere il miglio E germogliare il granturco, oltre il campo di papaveri, e una stazione per treni che chiamano ogni distanza, code al casello e cavalcavia sulle amarezze, capannoni, campanili, casali e ville. Se mi chiedi dov’è casa mia, ti risponderò che è qui, dove ho piantato