Carissima L., in questo agosto berico la città si svuota, il mais è alto nei campi; la sera ti rinfreschi con uno spritz alla fragola e l’autunno non sembra lontano per questi accenni uggiosi, raffiche di vento improvvise che cambiano il tempo. Manchi solo tu, il gusto cinico con
In che lingua si dice, in che nazione, in quale umanità s’è mai imparato il verbo che può dar ordine al caos che in questo turbinio s’è formato? Che sussuro di vento, che dorato canto d’uccello su in alto posato può dire, a voce, quello che, tacendo, nel silenzio