Suggestioni per la riflessione (6)
Note personali: è strano, quasi lusinghiero, scoprire di avere delle cose in comune con Italo Calvino. S.C.
“I genitori non danno ai figli un’educazione religiosa, e in una scuola statale la richiesta di esonero dalle lezioni di religione e dai servizi di culto risulta decisamente anticonformista. Ciò fa sì che Italo, a volte, si senta in qualche modo diverso dagli altri ragazzi: «Non credo che questo mi abbia nuociuto: ci sia abitua ad avere ostinazione nelle proprie abitudini, a trovarsi isolati per motivi giusti, a sopportare il disagio che ne deriva, a trovare la linea giusta per mantenere posizioni che non sono condivise dai più. Ma soprattutto sono cresciuto tollerante verso le opinioni altrui, particolarmente nel campo religioso […]. E nello stesso tempo sono rimasto completamente privo di quel gusto dell’anticlericalismo così frequente in chi è cresciuto in mezzo ai preti».”
Italo Calvino, Le città invisibili, Cronologia, pagg. XV-XVI.
Vedo che apprezzi Calvino e questo mi riempie di gioia perchè con Pasolini credo siano tra gli intellettuali più completi e profondi della nostra cultura del secolo scorso, molto apprezzati e stimati all’estero ma visti con sospetto in Italia.
Ciao
Sì, mi piace molto sia Calvino che Pasolini, ma ho ancora tato da leggere dei due autori. Pavese invece fatico a leggerlo, non so che ne pensi su quest’ultimo autore.
Un consiglio se posso permettermelo è quello di accompagnare il tuo vivere leggendo Calvino e Pasolini, troverai sempre un grande aiuto, sono intellettuali a 360 gradi di una completezza smisurata.
Pavese è stato l’argomento della mia maturità, ho letto molto, è un autore enigmatico, che si apre e continuamente si cela al lettore.
IL MESTIERE DI VIVERE, è la testimonianza della sua assidua ricerca del bisogno esistenziali di “piantarsi” nel mondo oggettivo che si scontra con la sua soggettività a volte mitigata, repressa. Nei personaggi di alcuni suoi racconti o romanzi: LA BELLA ESTATE, IL COMPAGNO, IL CARCERE, FERIA D’AGOSTO, LA LUNA E I FALO’ trovi le radici profonde, una tensione di vita, una sofferta socialità, fino alla disperata incapacità di vivere, la tragica e dissimulata solitudine.
La morte è l’estremo tentativo dell’affermazione di una libera scelta. Leggendo LAVORARE STANCA e POESIE DEL DISAMORE troverai in forma lirica, questo suo disagio, il vizio assurdo di vivere, il contrastato rapporto con il mondo femminile, l’incapacità di veder realizzata la sua esigenza d’amare. In DIALOGHI DI LEUCO’ trovi un processo di liberazione e di chiarificazione interiore. Pavese qui tentò di esorcizzare il mondo mitico, visto come forza titanica, bestiale, avversa per acquisire una profonda visione d’umanità. Qui con signorilità letteraria e padronanza di stile si trova la pienezza dell’umanesimo di Pavese. Come vedi uno scrittore che partendo dal forte legame con la sua terra ha dato ampiezza al suo pensare verso quella modernità affascinante che giungeva dall’America senza risolvere le contraddizioni esistenziali e soggettive che permeeranno sempre ogni suo scritto.
C’è un vecchio saggio letterario di Davide Lajolo ” Il vizio assurdo” che può aiutarti molto per conoscere non solo lo scrivere ma anche la natura umana e complessa di Pavese.
ciao
Seguirò i tuoi consigli. Grazie