Pillole dello “Stefania Pensiero” 10

Benvenuti al Nord

 

Dopo una lunga telefonata, la mia migliore amica commenta: «Certo che quest’accento veneto è più contagioso della varicella! Anche quando parli il sardo non è più lo stesso…». Io: «Vedila positivamente, meglio prendersi l’accento veneto che quello cagliaritano».

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Dopo il pranzo in osteria con i colleghi, si ritorna discorrendo sulla mia nuova vita veneta. Raccimolo un po’ di ricordi dei momenti prima della mia partenza e dico al collega padovano: «Sai, quando annunciai della mia partenza in Veneto le reazioni furono molto caratterizzate dai tanti pregiudizi di cui ci riempiono la testa: i veneti razzisti, leghisti. Pareva stessi partendo per la guerra, ecco, sembrava un episodio di “Benvenuti al Nord”, sai il film no». Il collega sorride e commenta: «Ma tu gliel’hai detto che la guerra la stai vincendo?».

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“Discorsi sui massimi sistemi del mondo” tra un veneto e un sardo e non è una barzelletta: «Ma allora te lo fanno proprio dire, te lo estorcono! Ma è possibile che passato il Po ci siano sempre tutti questi problemi! E questo qui, dove si crede di essere in Romania! Qui vigono le regole dello Stato italiano, questi rumeni si credono ancora in Romania, dovremmo essere come i francesi, avere l’orgoglio di essere italiani, invece siamo invasi da questa gente che non sa nemmeno l’italiano!». Io aggiungo, cercando di mantenere un atteggiamento neutrale: «Bisognerebbe sapere di essere italiani perché una volta siamo sardi, una volta padani, una volta romani ecc. Non siamo mai italiani, anzi, siamo improvvisamente italiani quando ci sentiamo minacciati dagli altri popoli».

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