“Ma gli odori sono più vicini al frutto dei colori, hanno in sé qualcosa di concreto, di appropriabile che i colori non hanno.” Salvatore Satta, Il giorno del giudizio Ammentos (Ricordi) Quando piove insistentemente per pomeriggi interi, il clima si fa umido e le temperature iniziano a calare,
Si arriva a 32 anni che non si è poi tanto diversi dall’adolescente inquieto e malinconico, con Gramsci sottobraccio e appunti poetici infilati tra le pagine di qualche libro. Mi scrive in una bellissima lettera la mia insegnante di Lettere del liceo: “Di te ricordo i riccioli biondi in
Altitudini Prosecco rosé, menta, ghiaccio, sciroppo di sambuca, soda: è l’Apenrosa, l’aperitivo che prende il nome dall’evento per il quale siamo seduti sulla terrazza de “La taverna” di Corvara, mentre al piano s’intona “Impressioni di settembre”. Ma è luglio, e stasera si brinda al tramonto, ammirando l’enrosadira, il fenomeno per
Verona, 28 luglio 2014 A quale oceano appartieni, tu che fosti risacca, schiuma, che di onda in onda m’avvolgevi per un istante soltanto, e spietata ti ritraevi? Un poco alla volta mi trascinavi via, io che vivevo di attese, e mi lasciavo consumare nel tuo abbraccio che
“Mi fa schifo solo la parola. Una città civile non ha né ascensori né scale mobili. Solo quelle abitate da nani, zoppi e handicappati hanno le scale mobili. Se le devono mettere nel culo”, così inveiva qualche tempo fa il noto Vittorio Sgarbi, sul proposito del Comune di Urbino