Note di un menestrello
Eccomi,
io sono il menestrello in RE MINORE*,
malinconico incedere lirico:
c’è una storia che ti debbo raccontare
di tempesta e gabbiani,
di naufragi** in punta di penna.
Non conosco tutte le note
di questo pentagramma,
lascerò allora che siano gli altri saltimbanchi
a danzare,
funamboli semantici***,
sui fili tesi di questo tempo.
Stefania Calledda, marzo 2013
*Il tradizionale “cantu a chiterra” sardo è accompagnato da una chitarra accordata in RE e non in LA, che dunque impone un’intonazione più bassa. Inoltre, l’accordo in RE MINORE, suono notoriamente più malinconico, rimanda alla caratteristica inquietudine del mio scrivere.
** Il riferimento è alla mia poesia dove sussiste un’irrequietezza resa tramite la metafora di un mare ostile.
*** La poesia è intesa come gioco tra l’equilibrio metrico e sonoro, e la vertigine, l’instabilità dei significati, il disequilibrio del vivere.