La marcia
Ho chiesto alla vita di non avere ritorni, ma solo partenze, di procedere come un plotone, una marcia forzata verso l’infinito. Il mio passo non è mai stato sicuro e voltarmi è sempre una scommessa, un rischio che non posso permettermi.
La colpa è mia, è soltanto mia, non sono capace di nostalgie e nemmeno di speranze, eppure nel gesto dell’oggi c’è sempre una propensione per il domani.