Il mio 5 maggio
Dal 2007 il 5 maggio non è più stato un giorno come gli altri. Per questo, oggi ripropongo i versi che ho scritto esattamente un anno fa e che sono ancora viva motrice della mia esistenza. Molte sono le cose accadute, molti i cambiamenti, ma rileggerla mi suscita nuovamente sensazioni, che per la loro umanità, minacciata dall’aridità degli avvenimenti di questi ultmi anni, che spero di dimenticare, danno davvero senso alla vita.
E poi ci sei tu
Pettino i crini arruffati
dei miei giorni,
sciolgo i nodi dell’infanzia
e degli anni ormai trascorsi;
tra le dita ciuffi di ricordi
e poi ci sei tu,
volontà indomita,
coraggio e disperazione;
fuggo dalla speranza,
il domani è un vicolo cieco,
i tuoi ultimi respiri mi accompagnano,
mentre cerco
quell’altra vita che ti devo,
perché spesso non trovo altra forza
che la mia promessa.
Stefania Calledda, 5 maggio 2010
Cara Nadia, quell’altra vita è cominciata, per vie che non avremmo mai pensato di percorrere.
Grazie-per-avere-ricordato-Nadia
Dovere
Leggo tanto.
Le tue poesie mi piacciono molto.
Dirti che sei brava è poco,sei grande
e grazie di quanto mi fai leggere.