Ho scritto a Concita De Gregorio

Autore: | Pubblicato in Pensieri sparsi 3 Commenti

Dopo aver aderito all’appello de L’Unità, ho commentato così l’articolo del direttore “Il sorpasso della realtà”:

 

Per una donna come me, alla soglia dei trent’anni, con una laurea in Scienze Politiche che non interessa a nessuno, in questo mondo del lavoro fatto per personale dequalificato da sfruttare, da precarizzare all’infinito, dove alle donne si richiede la bella presenza e ci si preoccupa dell’età e dello stato di famiglia, perché guai ad agognare alla prole (non siamo nemmeno più definibili proletariato perché non abbiamo più la facoltà di riprodurci come gli animali), lo squallore di questi tristi festini di reminiscenza alla “Colpo Grosso”, ancora di più mi offende.

Il distacco tra il “Porno Paese” ed il Paese reale è tale che ancora di più mi disgusta, laddove una donna su due non lavora, nella nazione dell’arrivismo genitale.

Rifiuto questo modello, mi affianco agli operai di Mirafiori e rivendico la mia dignità.

Stefania Calledda

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