Poesie
Le tende respirano nuove fragranze, sento il gusto del pane fresco nelle narici e l’aroma del caffè e suggestioni di movimento. Mastico nuovi percorsi, li immagino nelle circonferenze del cucchiaino, posso digerire il futuro ora, mentre affoga nella mia tazza. Stefania Calledda, 6 luglio 2010
Mi ribello alla consuetudine dell’aridità, della menzogna, dell’ipocrisia, foss’anche l’ennesima carica lanciata contro le pale dei mulini. Non ho timore della sconfitta, che è mia compagna come la prostrazione, non riempirò le fila di coloro che non hanno mai osato. Stefania Calledda, 30 maggio 2010
Ed ora che ho lasciato le mie valigie sull’uscio, mi riesce ancora così triste la tua incapacità d’amarmi, la tua fuga da ogni sentimento reale, la tua indolenza. Sul fondo del dirupo la tua assenza mi lacerava ed ancora mi ferisce. Che cosa ti rimarrà di me, se non
A lungo ho sospirato il futuro, sanguinando la mia disperazione, pareva essersi perso, ad un tratto, ed io mi rassegnavo, indolente. Oggi lo rincorro perché so che non è poi così lontano. Stefania Calledda, 17 marzo 2010
Maledico questa fatica che mi annulla e mi concede solo orizzonti senza ambizione e tempi piccoli. Mi scopro anelare lontananze e lunghe scadenze come nostalgie. Stefania Calledda, 22 febbraio 2010