Poesie
Perché di te mi pesano ancora i poi e i dopo, i ma e i se, i forse e soprattutto i mai. S.C., Attimi d’Abisso Avrei preferito che questa data restasse a intitolare una di quelle poesie che ti costringono a studiare a scuola, per la quale inizi
Eccomi, io sono il menestrello in RE MINORE*, malinconico incedere lirico: c’è una storia che ti debbo raccontare di tempesta e gabbiani, di naufragi** in punta di penna. Non conosco tutte le note di questo pentagramma, lascerò allora che siano gli altri saltimbanchi a danzare, funamboli semantici***, sui
Montegalda 27/12/12 La Vita mi è apparsa sempre come una vertigine, e sporgendomi, ho corso il rischio di saltare. Se solo avessi avuto le ali. S.C. (Sul Moleskine, dopo la sbronza di Santo Stefano)
Incombe l’oscurità sulle nostre teste, ma Bassano brilla di luce propria, per quel suo fascino tra mistero e storia lungo le sponde del Brenta: mi pare di aprire un vecchio carillon, con una di quelle ballerine in miniatura che girano, con il loro tutù, o di vedere i cavalli
Credo che niente e nessuno mi rapprenti come i versi che seguono. Questa è Stefania, e ancora mi sorprendo di come i poeti siano capaci di dire con poco un universo di cose. Quelle come me sono capaci di grandi amori e grandi collere, grandi litigi, grandi