Pillole dello “Stefania Pensiero” 14
Ovvero “radical chic”
Vicenza, Piazza Matteotti, sediamo al Caffè degli Artisti (Opera), fronte Teatro Olimpico.
Leggiamo una locandina: trattasi di “Libriamo 2012”, una manifestazione letteraria vicentina.
Matteo: «Mi sa di radical chic».
Io: «Sì, mi puzza anche a me che sia molto radical chic, ma ci sta. Pian, piano mi farò conoscere e chissà, magari l’anno prossimo ci bazzicherò anch’io».
Matteo: «Del resto tu sei molto radical chic».
Io: «Dici? Io mi sento molto radical e poco chic. Ma prendere un caffè qui fa molto radical chic in effetti».
Matteo: «Sì, infatti!».
Io: «E adesso ci alziamo da qui andiamo a Parco Querini che devo scrivere. E qui entriamo nell’apoteosi del radical chic».
Matteo: «Tantissimo!».
Io: «Devo scrivere sulla mia panchina che non si può sostare, ormai ho scelto la mia panchina».
Matteo: «Bisognerebbe capire se tu hai scelto la panchina o la panchina ha scelto te».
Io: «La seconda, sicuramente».
Anche le panchine hanno un cuore, quando si sentono frequentate, poi ti scelgono e ti donano il calore, la tranquillità di un posto sicuro e riservato dove passeggiare tra i viali del pensiero
Ciao un abbraccio
Assolutamente d’accordo. Baci, Ste